Il ritorno (consapevole) di Apple

Il ritorno (consapevole) di Apple

Con l'arrivo della nuova UI Liquid Glass, un nuovo linguaggio visivo che attraversa i suoi sistemi operativi, voglio ripercorrere le scelte che Apple ha fatto (consapevolmente) per arrivare a giocare con questi elementi fisici.

Nelle parole di Apple, Liquid Glass è un materiale dinamico che “riflette e rifrange l’ambiente”, con transizioni che spostano l’attenzione sul contenuto. Il debutto è stato presentato come la più ampia revisione visiva dai tempi di iOS 7, ma con una base concettuale che arriva da visionOS: trasparenze a strati, profondità e comportamento fisico-plausibile della luce. 

Per molti l'interfaccia in Liquid Glass è un gioco di stile per staccarsi dal passato, per altri ancora una dimostrazione di potenza dei dispositivi Apple. A mio avviso non è una rottura col passato: è un ritorno alle origini — a quando Apple rese l’interfaccia… letteralmente “liquida”. 

Per capire Liquid Glass bisogna tornare al Macworld San Francisco 2000. Sul palco, Steve Jobs svela Aqua, la nuova interfaccia di Mac OS X: gocce, riflessi, traslucenze e il celebre motto “volevamo che, vedendola, aveste voglia di leccarla”. Aqua non è solo look; ridefinisce dock, finestre e Finder. È l’inizio dell’estetica acquatica in casa Apple. 

MacOS X 10.0 Cheetah with Apple Aqua. Image by 512pixels

Nei primi anni 2000 quell’immaginario diventa linguaggio: iMovie 2 adotta i pulsanti “gel”, poi arriva Mac OS X 10.0 e, versione dopo versione, Aqua si modula (pinstripe meno invadenti, superfici più piatte con Jaguar e Panther) senza perdere la sua natura “liquida”. 

Nel 2013 iOS 7 porta il frosted glass nel quotidiano: blur + translucency per sovrapporre informazioni senza opacizzare del tutto lo sfondo. Liquid Glass è l’evoluzione di quella grammatica: più fisica, più ambientale, più spaziale (anche per l’influenza di visionOS). 

Perché Liquid Glass adesso? Secondo diverse letture editoriali, il 2025 non è solo restyling: è l’ambizione di unificare il linguaggio sui dispositivi — iPhone, iPad, Mac, Watch e la sfera spatial — con una materia visiva coerente. Il “vetro liquido” diventa ponte tra il 2D tradizionale e l’UI “volumetrica” di visionOS. 

Guardata con la lente della storia Liquid Glass è meno “novità” e più sintesi: l’idea che la luce e la materia possano “vivere” nell’interfaccia nasce con Aqua nel 2000, passa per i giochi ottici della Dashboard e il “vetro” di Leopard, si fa linguaggio con iOS 7 e oggi, nel 2025, viene rifinita per un ecosistema che abita schermi e spazi.